Thomas Andersson: non solo un arbitro

Oggi proproniamo un interessante intervista tratta dal sito Floorballtoday a Thomas Andersson il più importante arbitro internazionale di floorball. Buona lettura.

Trovate la versione originale a questo link

Thomas Andersson è uno dei migliori arbitri di floorball al mondo. Ha diretto le più importanti finali finali internazionali, ma anche molte, molte partite della Swedish Super League e di altri tornei e campionati in giro per il mondo.   La parte migliore è che ci aiuterà con una nuova serie di arbitri!
A partire da ora, FloorballToday vuole concentrarsi maggiormente su diversi aspetti del gioco, come gli arbitri. Per questo Thomas Andersson ci aiuterà a realizzare articoli su regole, interpretazioni, consigli agli arbitri e altro ancora.
Per iniziare, ecco chi è Andersson!
– Nome: Thomas Andersson
– Età: 41 anni (nato nell’ottobre 1977)
– Giocatore: tra i 13 e 20 anni (Allsvenskan)
– Arbitro: dai 14 (SSL e internazionale)
– Partite arbitratre: SSL svedese, Campionati Mondiali di floorball di tutte le categorie, Euro Floorball Cup, Euro Floorball Tour, Champions Cup, tornei internazionali.
Thomas Andersson è un uomo entusiasta e loquace. Gli parliamo al telefono, ma grazie al suo entusiasmo sembra di essere nella stessa stanza. È stato attivo al più alto livello per anni come arbitro di floorball. Uno dei suoi obiettivi è mostrare al mondo che gli arbitri possono essere fieri del loro operato.
Andersson ha iniziato a giocare a floorball a 13 anni ed è arrivato a giocare fino all’Allsvenskan, anche se lui stesso afferma di non essere mai stato abbastanza bravo per quella lega. A quel tempo aveva già iniziato ad arbitrare, ma il suo obiettivo era ancora quello di giocare. All’età di vent’anni Thomas Andersson ha smesso definitivamente di giocare e questo gli ha permesso di concentrarsi maggiormente sull’arbitraggio.
La prima coppia arbitrale di cui ha fatto parte è stata quella con Kalle Fahlander con cui è arrivato ad arbitrare al più alto livello in nel campionato svedese, ma nel 2009 questa collaborazione è cessata ed è iniziata quella con Rickard Wissman che continua ancora oggi.
La prima finale arbitrata dalla coppia Andersson/Wissman è stata la finale femminile della Swedish Super League, dopo questa partita sono velocemente andati ad arbitrare le altre più importanti competizioni nel mondo dai Campionati del Mondo fino a diversi tornei internazionali oltre a varie finali della SSL.
L’anno scorso hanno arbitrato quattro finali, quest’anno anche cinque, ma Andersson afferma che ogni partita è bella da arbitrare, non solo quelle grandi e decisive, ma anche le piccole.
Andersson afferma che non è solo attivo come arbitro, ma è anche coinvolto nello miglioramento del livello degli arbitri in Svezia. Quando ha iniziato, non era ancora la regola del muoversi molto in campo come arbitro e non c’era quasi nessuna comunicazione con i giocatori; gli arbitri erano praticamente fermi sul campo, dovevano solo fischiare i falli e nient’altro. Un altro mondo rispetto alla situazione attuale in cui gli arbitri spesso dei veri e propri sprint per essere in grado di valutare le situazioni in modo corretto e c’è molta più conversazione con i giocatori per spiegare le decisioni.

Thomas Andersson è orgoglioso che gli arbitri si stanno evolvendo in tutto il mondo in questo modo. Menziona specificamente la comunicazione: “Nel basket, gli arbitri si mettono il fischietto in bocca, l’unica cosa che fanno è fischiare. Non c’è quasi nessuna altra forma di comunicazione. Come arbitro del floorball io parlo molto, uso la regola 70-20-10.“
70-20-10? Spiega Andersson. “Durante un’azione specifica – ad esempio diciamo che la palla va in angolo e due giocatori la inseguono – l’arbitro segue questi giocatori e li guida attraverso l’azione. Il 70% della comunicazione avviene prima di un possibile duello: “Attenzione! Nessun colpo di bastone! ‘(Ecc.). “In questo modo, i giocatori sanno che sono in zona e li tengo d’occhio”. Il seguente 20% della comunicazione avviene durante l’azione: “gioco corretto, continuate!”, Seguito dal 10% in seguito (quando il gioco si sposta) “avete giocato bene!”.
L’idea alla base di ciò è che i giocatori sono più propensi a giocare in modo corretto perché sanno che l’arbitro li sta guardando e dà loro un feedback immediato su ciò che va bene e cosa no va bene. In caso di falli, ci sarà ovviamente una punizione o un vantaggio.
Nei suoi anni da arbitro, Andersson ha imparato molto ma ha anche insegnato molto. Sa come uno può migliorare come arbitro, quali dovrebbero essere i primi passi, su cosa ci si deve concentrare. Nelle prossime settimane ci saranno altri articoli sul’arbitraggio nel floorball. Andersson spiegherà anche i suoi preparativi per le partite.

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Updated: 29 Luglio 2019 — 9:05

1 Comment

  1. Thomas Andersson

    Cool!

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